Lebigot, psicoanalista francese, ritiene che il trauma sia un fenomeno totalmente diverso dallo stress.
"Per comprendere cosa sia un trauma psichico è fondamentale capire cosa sia l’apparato psichico e come rappresentarlo. Freud rappresenta l’apparato psichico come una "vescicola vivente", cioè un’area contenuta all’interno di una sfera rivestita da una membrana protettiva, chiamata "schermo antistimolo". All’interno di questa sfera troviamo la rete delle rappresentazioni nella quale circolano piccole quantità di energia che agiscono secondo la legge del principio di piacere. Scopo dello "schermo antistimolo" è filtrare gli stimoli che provengono dall’esterno, respingendo quelli che, superato un certo livello, possono perturbare l’energia interna che assicura il funzionamento dell’apparato psichico.
Nello STRESS una minaccia esterna pressa sulla membrana, provocando un’alterazione al libero gioco della circolazione energetica nella rete delle rappresentazioni; tale disturbo libera angoscia, la quale va a rafforzare la membrana parastimolo. Nel momento in cui la pressione, che rimane in ogni caso esterna, diminuisce, l’apparato riprende la sua forma iniziale ritornando al suo normale funzionamento. Il ricordo doloroso dell’avvenimento stressante potrà risiedere all’interno dell’apparato psichico ma, trattenuto all’interno della rete delle rappresentazioni, sarà destinato ad evolversi, perdere il suo carico ansioso o subire una rimozione.
Il TRAUMA, invece, penetra all’interno del nostro sistema psichico e vi si installa come un "corpo estraneo interno". Esso, di natura completamente diversa dalle rappresentazioni, con la sua carica di energia andrà a perturbare il funzionamento dell’apparato psichico dando origine allo "spavento" (in francese effroi, in tedesco schreck, in inglese fright), uno stato psichico completamente diverso sia dalla paura che dall’angoscia. A causa della sua particolare natura, questa immagine , una volta incistata all’interno, non potrà essere rielaborata dalle rappresentazioni e riapparirà nella coscienza non come ricordo cosciente o rimosso ma restando tale e quale nei minimi dettagli al di fuori della catena temporale. Ciò vuol dire che, quando l’immagine si ripresenterà, per esempio attraverso gli incubi, sarà al presente, come se l’avvenimento si producesse in quel momento, dando luogo alla sindrome di ripetizione.
Nella maggior parte degli eventi traumatici abbiamo contemporaneamente la presenza dello stress e del trauma: all’angoscia creata da una minaccia esterna (stress) si aggiunge un’angoscia proveniente da una minaccia interna (quella dell’immagine traumatica incistata). È molto difficile sapere se un evento critico abbia generato un trauma o delle reazioni di stress, in quanto la natura traumatica dell’evento sarà confermata dal sopravvenire di una sindrome di ripetizione, che potrà sopraggiungere anche a distanza di tempo. È necessario quindi che, intervenendo sul luogo dell’evento, le persone ricevano tutta una serie di informazioni riguardo allo sviluppo di una possibile sintomatologia." (...)
dall’articolo "Stress e trauma. Relazione presentata alla seconda edizione delle Giornate siciliane di psicotraumatologia, Piazza Armerina, 21-22 maggio 2011" di François Lebigot in Rivista di Psicologia dell’Emergenza e dell’Assistenza Umanitaria numero 9, 2012.
Lunedì 27 settembre 2021